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Quando nel marzo 1910 d’Annunzio dall’Italia giunse in Francia ebbe come mentore Robert De Montesquiou che gli schiuse le porte dell’alta società parigina. Nella capitale francese il Poeta frequentò sempre gli ambienti artistici e letterari, tra cui i salotti di Anna de Noailles e di Marie de Régnier; pranzò spesso con Debussy, Loti, Hervieux, Lavedan, Henri de Régnier, Pierre Louys, Jane Catulle Mendès e Léon Blum. Ebbe modo di conoscere Anatole France, Maurice Barrès, Paul Adam, Maurice Maeterlinck e André Gide; frequentò i pittori Albert Besnard, Jaques-Emile Blanche, Van Dongen; ebbe ottimi rapporti con le attrici Cécil Sorel, Sarah Bernhardt e Gabrielle Réjane.
Ebbe come amante ufficiale Natalia de Goloubeff, la quale non fu l’unica; vi furono, infatti, tante altre avventure e relazioni importanti e durature, tra cui: Ida Rubinstein, Romaine Brooks e Marie De Régnier. Fece una corte spietata alla Marchesa Luisa Casati Stampa, la quale accettò di esserne l’amante soltanto diversi anni dopo.
Mentre alla Capponcina aveva un tenore di vita quasi principesco, in Francia fu costretto a rivedere il suo modus vivendi. Dovette ritirarsi ad Arcachon, dove lavorò indefessamente a opere che, contrariamente alle sue attese, non ebbero molta fortuna. Nel 1914 fu costretto a restare a Parigi dapprima perché malato e poi per l’entrata in guerra della Francia. Tramite alcuni amici italiani, tra cui Ugo Ojetti, riuscì a risanare i suoi debiti in Italia; ne contrasse, però, altri in Francia. Fu sempre in attesa di trovare il momento opportuno per tornare in Patria e, grazie a Ettore Cozzani, ci riuscì giungendo a Genova con tutti gli onori.
Nei due volumi sono stati tradotti dal francese in italiano 539 documenti, tra lettere, telegrammi e articoli di giornale.