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Autore: Franco Di Tizio
Collana: Biblioteca dannunziana n. 27
Genere: Saggio
Formato: 17×24 cm
Pagine: 632
Legatura: Brossura, con 334 illustrazioni
Edizione: 2022
ISBN: 979-12-5488-038-8
Questo libro è costituito da dodici capitoli: D’Annunzio e il suo rapporto con il cinema (1909-1938),
Il giudizio di d’Annunzio sulla cinematografia, Film tratti dalle opere dannunziane (1908-1921), Cabiria, un colossal di Pastrone e D’Annunzio, Film falsamente attribuiti a d’Annunzio, Film che d’Annunzio avrebbe voluto vedere realizzati, Film tratti dalle opere di d’Annunzio dal 1947 al 1976, “D’Annunzio e il cinema” al vaglio della stampa, Convegni su “D’Annunzio e il cinema”, Documentari su d’Annunzio e Film ispirati alla vita di d’Annunzio.
Si può notare, quindi, che, per la prima volta, il rapporto tra d’Annunzio e il cinema è stato affrontato in maniera meticolosa e completa. Lo stesso autore, Franco Di Tizio, ha così scritto nella Nota introduttiva: «Abituato a biografie e carteggi, nei quali si segue un ordine cronologico, in questo caso ho avuto difficoltà a trovare il tipo di struttura da dare al libro, poiché avevo davanti a me materiale del tutto disomogeneo». Ha aggiunto, anche: «Al di là delle difficoltà incontrate ho avuto, però, la soddisfazione di vedere che tra coloro che si sono occupati di questo argomento vi sono molti amici»; si riferiva ovviamente a Vittorio Martinelli, Mario Verdone, Ivanos Ciani e Valentina Valentini, quattro importanti autori legati a d’Annunzio e il cinema muto.
Di tutti i film girati nei primi anni del Novecento, ben pochi sono visibili, poiché sono andati dispersi. Gli unici film dannunziani i quali si sono salvati dall’incuria del tempo sono: Sogno di un tramonto d’autunno (Ambrosio, 1911), Cabiria (Itala-Film, 1914), La figlia di Jorio (Caesar Film 1917), Il paradiso all’ombra delle spade (documentario incompleto, 1921), La Nave (Ambrosio-Zanotta, 1921) e Non è resurrezione senza morte (Sangro-Film, 1922).
L’influenza di d’Annunzio sul cinema muto fu intensa e determinata non tanto dal suo coinvolgimento diretto nella realizzazione di film, quanto dal fatto di aver promosso una tendenza, il «dannunzianesimo cinematografico», veicolata dalla trasposizione sullo schermo della sua opera letteraria.
D’Annunzio, specialmente dopo l’enorme successo di Cabiria, fece lievitare i prezzi dei diritti cinematografici sino a chiedere nel 1932 tre milioni di lire per un documentario da compiere all’interno del Vittoriale. Dal 1909 in poi ricevette, per i diritti cinematografici, diverse centinaia di migliaia di lire; sarebbero stati milioni se avesse concesso altri diritti e richiesto cifre non astronomiche.
Ha scritto Umberto Russo nel risvolto di copertina: «La nascita e la prima diffusione di un nuovo mezzo di riproduzione e interpretazione della realtà come la cinematografia non potevano non interessare un uomo sempre disposto ad attingere idee e stimoli creativi dal suo mondo di esperienze vitali. Franco Di Tizio ha studiato a fondo questo rapporto certamente produttivo in Gabriele d’Annunzio: ne è nato questo libro ricco di informazioni anche inedite e che apporta piena luce su un aspetto interessante della sua creatività».
Franco Di Tizio, nato il 14 ottobre 1948 a Francavilla al Mare, è medico umanista. Ha esordito in campo letterario, a vent’anni, pubblicando una raccolta di poesie, Aliquando permutabo (Solfanelli, 1968). Studioso del Cenacolo michettiano e, principalmente, biografo dannunziano, ha dato alle stampe numerosi libri, tra cui: Francesco Paolo Michetti nel cinquantenario della morte (Brandolini, 1980), Francesco Paolo Tosti (Brandolini, 1984), Costantino Barbella (Solfanelli, 1991), Carte dannunziane (Menabò, 1998), Il Camarlingo e la Camerlengo (Ediars, 2000), L’Attendente e il Vate (Ianieri, 2001), D’Annunzio e Michetti. La verità sui loro rapporti (Ianieri, 2002), Paolo De Cecco e gli amici del Cenacolo michettiano, (Associazione culturale “Amici del libro”, 2002), D’Annunzio e Albertini. Vent’anni di sodalizio (Ianieri, 2003), Lina Cavalieri. La vita (1875-1944) (Ianieri, 2004), Antonietta Treves e d’Annunzio (Ianieri, 2005), Basilio Cascella. La vita (1960-1950) (Ianieri, 2006), D’Annunzio e Mondadori (Ianieri, 2006), Francesco Paolo Michetti nella vita e nell’arte (Ianieri, 2007), La Santa Fabbrica del Vittoriale nel carteggio inedito d’Annunzio-Maroni (Ianieri, 2009), D’Annunzio e Antonino Liberi. Carteggio 1879-1933 (Ianieri, 2009), La tormentata vita di Gabriellino d’Annunzio nel carteggio inedito con il padre (Ianieri, 2010), Giuseppe Mezzanotte e d’Annunzio. Cinquant’anni di amicizia (Ianieri, 2011), Gabriele d’Annunzio e la famiglia d’origine (Ianieri, 2013), Guido Treves e d’Annunzio negli anni del declino della Casa Editrice (Ianieri, 2014), D’Annunzio e la figlia Renata. Carteggio inedito 1897-1937 (Ianieri, 2015), Gabriele Cruillas. Il figlio non riconosciuto da d’Annunzio (Ianieri, 2016), Gabriele d’Annunzio e il figlio Veniero (Ianieri, 2016), Gabriele d’Annunzio e il figlio Mario (Ianieri, 2016), Giacomo Acerbo e i suoi rapporti con d’Annunzio e Mussolini (Ianieri, 2017), Elena Sangro e la sua relazione con Gabriele d’Annunzio (Ianieri, 2017), Il soggiorno napoletano di Gabriele d’Annunzio (Ianieri, 2018), Il periodo francavillese di Gabriele d’Annunzio (Ianieri, 2019), Gabriele d’Annunzio dalla vittoria mutilata alla marcia di Ronchi (Ianieri, 2019), D’Annunzio e Scarfoglio (Ianieri, 2020), Francesco Paolo Tosti e il suo sodalizio con Gabriele d’Annunzio (Ianieri, 2020), Gabriele d’Annunzio e gli amici del Cenacolo michettiano (Ianieri, 2021), Gabriele d’Annunzio e la sua relazione con Evelina Scapinelli Morasso (Ianieri, 2021),
I rapporti segreti fra d’Annunzio e Mussolini nelle rivelazioni di Tom Antongini (Ianieri, 2021), La mia attività letteraria. Confessioni e ricordi (Ianieri, 2021) e Studi e ricerche su Gabriele d’Annunzio (Ianieri, 2022).