€ 38.00
Autore: Corrado Gizzi
Genere: Catalogo mostra
Formato: 21×29,7 cm, cartonato
Anno di pubblicazione: 2008
Pagine: 256, con illustrazioni
Prezzo: Euro 38,00
Collana: Arte
EAN: 978 88 88302 57 7
Alla morte di San Francesco, nel 1226, i suoi seguaci erano diverse migliaia e in pochi anni crebbero prodigiosamente. All’epoca di Dante il Francescanesimo rappresentava l’espressione più alta della religiosità e l’ideologia comune, per non dire esclusiva, degli Artisti.
Strettamente legato al Francescanesimo è l’ideale pauperistico e il tema della povertà non solo veniva dibattuto, ma era al centro della vita civile e religiosa. II dibattito degenerò in una polemica sulla povertà tra Conventuali e Spirituali che dilaniò l’Ordine francescano e tutta la Cristianità. Gli Spirituali erano per l’osservanza rigida e integrale della povertà e della regola francescana, secondo l’esempio personale di San Francesco. La corrente spirituale fu duramente perseguitata e definitivamente condannata da Giovanni XXII nel 1323. I suoi maggiori esponenti furono Pietro Olivi (1248/49-1298) e Ubertino da Casale (1259 c. – dopo il 1329) autore dell’Arbor vitae composto nel 1305. Entrambi furono lettori di teologia nello studio di Santa Croce a Firenze. II loro insegnamento fu di una enorme importanza e si svolse nel periodo in cui l’Alighieri afferma di essersi dato alla filosofia “ne le scuole de li religiosi e a le disputazioni de li filosofanti” (Conv. II -xii – 7). II poeta conobbe forse entrambi e subì il fascino del loro insegnamento. La sua concezione della Storia della Chiesa infatti è riconducibile a quella francescana spirituale. Alla stessa concezione è riconducibile il canto XI del Paradiso, dedicate a San Francesco. San Francesco, nel suddetto canto, è il combattente che si batte per “la donna sua più cara”: la Povertà. E nella biografia poetica l’allegoria della povertà rappresenta la parte centrale e preminente. E anche sul punto di morte il santo, ai suoi frati, sempre secondo Dante, non raccomandò altro che la povertà, “comandando” loro di amarla a fede.