€ 9.50
Titolo: Passi affrettati
Autore: Dacia Maraini
ISBN: 88 88302 30 1
Collana: Teatro
Formato: 12,5×18
Pagine: 64
Lingua: Italiano
Anno: 2007
Prezzo: 9,50 Euro
Un testo teatrale di Dacia Maraini diventa un libro-documento che raccoglie e testimonia sette storie di donne vittime di violenze nel mondo.
Il libro nasce dall’elaborazione, a opera della scrittrice, di una serie di testimonianze raccolte in tutto il mondo sul tema della violenza alle donne. Il testo raccoglie sette storie di donne, di diverse aree del mondo, con religioni diverse tra loro, con stili di vita diversi, eppure accomunate da una triste realtà, ovvero quella di essere vittime della violenza, a volte cieca e immotivata, a volte retaggio di una cultura arcaica lungi dall’essere superata, in contesti che, in apparenza, dovrebbero invece proteggerle ed amarle.
Sono i “passi affrettati” di Lhakpa, Aisha, Civita, Juliette, Amina, Teresa e Viollca sette donne che raccontano esperienze di dolore e di discriminazione. A loro ha dato voce Dacia Maraini, prima sulla scena teatrale ora anche in questo libro, quasi a fissare sulla pagina bianca storie-simbolo di una tragica quotidianità. La cronaca, infatti, continua a registrare l’orrore e la paura di quante, soprattutto fra le mura domestiche, sono vittime di padri, mariti, figli o compagni.
Questo libro è “…un atto di simpatia e di attenzione verso tutte quelle donne che ancora sono prigioniere di un matrimonio non voluto, di una famiglia violenta, di uno sfruttatore, di una tradizione, di una discriminazione storica difficile da superare”, sottolinea ancora l’autrice.
Dalla Cina alla Giordania, dalla Nigeria alla California fino alla “civilissima” Europa riecheggiano, nelle storie narrate dalla Maraini, violenza e sopraffazione. Il dolore di donne appartenenti a mondi diversi che vengono oltraggiate nella loro persona, dignità e libertà.
Ecco allora che “Passi affrettati” non parla soltanto di una violenza insensata ma racconta un universo più complesso, un deserto nelle relazioni, una rappresentazione del corpo e del desiderio maschile schiacciati nella categoria dei bassi istinti da imporre con la violenza o con il denaro.
Una testimonianza, una denuncia, ma anche un atto di simpatia e di attenzione, verso tutte quelle donne che sono ancora prigioniere di un matrimonio non voluto, di una famiglia violenta, di uno sfruttatore, di una tradizione e di una discriminazione storica difficile da superare.